2024-12-29 IDOPRESS
E' "inevitabile" emergenza ambientale
nel Mar Nero dopo l'affondamento di due petroliere russe
avvenuto il 15 dicembre durante una tempesta: lo ha detto oggi
il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov,mentre le autorità
locali chiedono lo stato di calamità e gli addetti alla bonifica
hanno già rimosso oltre 37 mila tonnellate di terreno
contaminato dalle spiagge.
Ieri,il ministro delle emergenze Alexander Kurenkov ha
presentato un rapporto dettagliato al presidente russo Vladimir
Putin sulle azioni intraprese nella zona del disastro e oggi ha
sollecitato l'opera di pulizia.
Il 15 dicembre,le petroliere Volgoneft-212 e Volgoneft-239
sono affondate nello stretto di Kerch del Mar Nero durante una
tempesta. Un marinaio ha perso la vita,mentre gli altri sono
stati tratti in salvo. I servizi di emergenza hanno confermato
che le petroliere trasportavano circa 9.200 tonnellate di olio
combustibile,con conseguente fuoriuscita di petrolio nel Mar
Nero. Oltre 10.000 persone,riferisce la Tass,sono state
mobilitate per la risposta all'emergenza. Particolarmente
colpite le coste del Krasnodar e della Crimea.
Il ministero russo dei Trasporti ha fatto sapere su Telegram
che "tutte le chiazze inquinate segnalate sul mare sono state
rimosse" ma che "continua il monitoraggio anche attraverso le
immagini satellitari"
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